Ho già la r moscia, proprio alla francese, ma “3 r” non mi piacciono davvero: ho sempre navigato nei numeri pari…anche b2b è pari!
E poi è una grande fatica…riciclare significa avere la pazienza di suddividere i rifiuti, e ciò implica spazio e tempo; per il riutilizzo, poi, le nuove tecnologie e la moda, sono un grande freno; sulla riduzione, infine, il consumismo e la pubblicità rendono la pratica irrealizzabile.
Ma sui rifiuti siamo all’emergenza assoluta: anche se la “monnezza di casa” rappresenta solo l’1% dei rifiuti di una nazione.
Avete sentito parlare della Great Pacific Garbage Patch? Si tratta di un’isola di plastica più grande dell’Europa, che trasporta oltre 100 tonnellate di rifiuti. Non è visibile dal satellite, in quanto costituita principalmente da particelle sospese.
E non è la sola: ne esiste una gemella nell’Oceano Atlantico.
Cosa si può fare?
- Il primo passo da compiere è quello di ridurre la quantità di cose che consumiamo, e cambiare il nostro abituale consumo di prodotti e di servizi ricercati;
- il secondo è quello di trovare utilizzi proficui per i materiali di scarto;
- il terzo è gettarli nel contenitore.
Sul libro di Rampini “Slow Economy” ho letto alcuni consigli, imparati dai cinesi:
- le saponette che usiamo per le mani ad un certo punto si consumano e diventano piccole. Invece di buttarle, si possono impastare in una vaschetta e farle diventare detersivo liquido, per i vestiti;
- per lavare i piatti usare la lavastoviglie solo a pieno carico. In alternativa lavare a mano con il bicarbonato di soda che costa la metà e lava meglio;
- l’acqua che si utilizza per fare il bagno e la doccia (raccolta con una tinozza) è fantastica per lavare i pavimenti;
- l’acqua utilizzata per bollire la pasta (nel caso dei cinesi per il riso), una volta raffreddata, è ottima per innaffiare le piante;
- lo yogurt scaduto si può utilizzare come lievito per la pasta: i cinesi lo usano per i ravioli;
- al posto dell’umidificatore elettrico si possono usare dei panni bagnati sul termosifone.
E la lista potrebbe andare avanti ancora…
Io ci voglio provare: 3 is a magic number…
il video contiene un link per utilizzare la musica nei corsi scolastici… a meno che non sia di vostro interesse, non cliccate!